Instagram creativo per le aziende: la parola ad Andrea Antoni

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Venerdì 6 dicembre tutto pronto al CFF per il Laboratorio di Instagram creativo per le aziende: foto, video & stories curato da Andrea Antoni.

Laureato in Scienze e Tecnologie Multimediali a Pordenone, ha collaborato presso vari studi grafici di importanti realtà regionali, prima di iniziare ad intraprendere l’attività di libero professionista.

Andrea, in arte Style1, è conosciuto anche come “il grafico che cerca i colori Pantone nel mondo” perché nel 2017 il suo progetto Instagram #STAILtone è diventato trend topic a livello globale portando il suo profilo ad avere oltre 68K followers.

Attualmente lavora come art director, docent e graffiti-writer, collaborando con importanti realtà come GoPro, Samsung, Swatch, Sprite e Lavazza, solo per citarne alcuni.

Il suo libro “Trova la tua identità su Instagram e condividi foto uniche” (Dario Flaccovio Editore) uscito nel 2015, è uno dei primi manuali in Italia ad aver trattato questa importante piattaforma social

Abbiamo chiesto ad Andrea cosa significa essere oggi su Instagram.

Andrea tu sei un instagrammer molto seguito con più di 68.000 follower: come si raggiunge questo risultato in un mondo di bot, tecniche come il follow/unfolllow, app che ti permettono di comprare like o follower?

A: Credo che, come in tutti i campi, servano un mix di componenti che vanno a miscelarsi nel modo giusto nel momento giusto: serve sicuramente molto tempo giornaliero, sommato al molto tempo a lungo termine, unito a una buona idea a livello di immagine, che va a miscelarsi alle tendenze del momento. Queste cose, messe assieme, possono portare a numeri alti o, perlomeno a differenziarsi e rendersi riconoscibili, che già di suo non sarebbe un brutto risultato in un mondo di omologazione

Perchè per una azienda o per un professionista oggi ha senso aprire un profilo su Instagram?

A: È un modo per dialogare con il pubblico molto attuale, soprattutto se ci si rivolge ad una fascia di età leggermente più bassa rispetto a quella dell’utenza di Facebook. Su Instagram le persone  interagiscono volentieri anche con i brand, se questi offrono contenuti adatti alla piattaforma, cosa che spesso su FB avviene con più difficoltà o dopo aver fatto molte sponsorizzate.

È molto importante entrare nell’ottica di fare “branding” prima che “marketing”, perché gli utenti non vanno su IG per vedere un catalogo di prodotti, ma per svagarsi vedendo immagini e video divertenti, leggere storie interessanti ed acquisire notizie di succulenti “dietro le quinte”. E nella giornata che passeremo assieme al CFF cercheremo di entrare proprio in questa ottica di idee tramite una serie di case history ed esempi pratici.

Secondo te quali sono gli errori più comuni commessi dalle aziende che hanno un account Instagram?

A: Sia le aziende che gli utenti “normali” pretendono di arrivare a grossi numeri subito, non capendo che serve tempo e che avere molti followers non è detto sia sinonimo di grossi ritorni in termini economici

Spesso sono sufficienti numeri contenuti, ma composti da persone molto attive ed interessate. Instagram può essere un potentissimo metodo di comunicazione come un semplice gioco digitale nel quale pare conti semplicemente il numero di like e interazioni, anche se fittizie

Comprare like, comprare followers è puro doping digitale, buono per l’apparenza ma molto poco concreto per la sostanza. Il problema che noto più spesso è quello di non avere un pazienza per una crescita organica dei profili, unita al non rendersi conto che serva una certa spesa di tempo giornaliera per curare i contenuti da pubblicare ed curare rapporto con le persone che ci seguono.

Grazie Andrea!