“L’educatore scopre il mondo attraverso gli occhi dei bambini”- Intervista a Susanna Castellett

“L’educatore scopre il mondo attraverso gli occhi dei bambini”- Intervista a Susanna Castellett

Susanna Castellett è formatrice dell’Opera Nazionale Montessori ed è stata docente nelle Case dei bambini statali di Roma. Sarà con noi a Udine per la nuova edizione del corso 0-3 in partenza a settembre e abbiamo deciso di farle alcune domande sull’importanza della formazione a metodo e sui temi di cui si occuperà al corso.

Susanna, come si è avvicinata al metodo Montessori?

Ero molto giovane, e alla ricerca di orientamento ed interessi significativi, come spesso succede in giovane età. L’incontro è avvenuto frequentando l’allora Scuola Magistrale statale secondo il Metodo Montessori di Roma.

Era la scuola nata dall’esperienza che Maria Montessori aveva fortemente voluto, dirigendo lei stessa la “Regia Scuola di Metodo Montessori”. Dopo alterne vicende, riprese vita come scuola Statale nel 1964 e continuò negli anni a formare intere generazioni di insegnanti Montessoriani fino alla sua trasformazione in Liceo Pedagogico prima e alla chiusura delle sperimentazioni poi, con le nuove norme sulla formazione universitaria per tutti gli insegnanti.

La scuola, grazie alla direzione e alla collaborazione di allieve dirette di Montessori quali Maria Teresa Marchetti, Flaminia Guidi, Maria Clotilde Pini, segnò in modo significativo il mio incontro con il mondo Montessoriano, per una scuola “dalla parte dei bambini”.

Perchè la formazione è così importante per gli educatori e in generale per chi lavora con i bambini?

Formarsi, costruire attitudini e professionalità è importante in qualsiasi attività lavorativa. Ma scegliere l’Insegnamento, scegliere di accompagnare giovani e giovanissimi nel loro percorso di crescita è veramente un lavoro “speciale”.

Insieme ad una solida preparazione culturale, e professionale, richiede delle doti che solo un profondo e giornaliero lavoro su se stessi riesce ad attivare.

La formazione iniziale Montessoriana dovrebbe essere accompagnata da una costante attitudine alla riflessione, all’osservazione profonda di se stessi e dei bambini a noi affidati, consapevoli che il nostro ruolo di educatori, delicato, discreto, ma appassionato, darà la possibilità ai bambini e ai ragazzi di trovare la loro personale strada e contribuire a costruire un mondo di armonia e di pace.

Oggi abbiamo bisogno di rimettere il bambino al centro. Sembra un’affermazione scontata, sentita in tante occasioni, letta in tanti documenti. Eppure ancora così poco praticata. Dobbiamo essere in grado di preparare un “Ambiente educativo” costruito intorno ai bambini, ai suoi bisogni di crescita e di esplorazione del mondo, nel quale gli adulti rispettosi sappiano accompagnare e sostenere le autonomie, le scoperte e le fragilità.

Al corso 0-3 di Udine si occuperà del modulo sul bambino: ma “chi è” il bambino che Maria Montessori descrive?

Chi è questo bambino che Maria Montessori descrive, è una domanda complessa che richiederebbe non risposte, ma altre domande altrettanto complesse. Certamente Montessori da scienziata scopre un bambino attivo, competente, ricco di potenzialità, che se circondato ed immerso in un ambiente ordinato, gentile e ricco di opportunità, potrà costruire quello che Montessori stessa chiama “l’Uomo nuovo”. Ma rimandiamo l’esplorazione di questo argomento alle lezioni sul bambino, consapevoli che, se da quell’incontro usciremo con tante nuove domande, avremo seminato nella giusta direzione.

Avvicinarsi al Metodo significa spesso mettere in discussione le proprie certezze personali e professionali in tema di educazione, il nuovo punto il vista diventa quello del bambino: perchè per gli adulti è così difficile mettersi in fase di ascolto dei bisogni dei piccoli?

Montessori a proposito della formazione di adulti, insegnanti ed educatori disse parole forti, ma molto significative: “La maestra deve abbandonare l’orgoglio plasmatore e vestirsi di umiltà”. Dobbiamo comprendere che noi adulti vediamo il mondo, lo percepiamo, pensiamo e ragioniamo in modo completamente diverso dai bambini.

Solo coltivando  questa consapevolezza potrà nascere un “nuovo punto vista” ed una nuova e profonda alleanza fatta di rispetto e di attenzioni che rinunciano anche al desiderio di voler sempre spiegare tutto.

Maestra Susanna, lei ha formato moltissimi tra educatori e insegnanti: che consiglio si sente di dare alle persone che decideranno di intraprendere questo percorso?

Si è vero, ho partecipato come formatrice a molti corsi su tutto il territorio nazionale, ed ogni volta si rinnova il mio stupore, il mio senso di meraviglia, proprio come nei bambini che si affacciano al mondo. Stupore e meraviglia per le tante energie messe in campo, per il desiderio di riflettere insieme su come migliorare e migliorarci, su come partecipare, ognuno con il suo ruolo, al benessere dei bambini.

Quindi posso solo dirvi che, se questo è il lavoro che avete scelto, è un lavoro meraviglioso che vi permette di rivedere e riscoprire il mondo anche attraverso gli occhi dei vostri bambini. Cogliere sfumature, differenze, ricchezze, fragilità è una grande opportunità che Maria Montessori ci ha indicato attraverso l’Osservazione e da non farci assolutamente  sfuggire.

Grazie Susanna! Non vediamo l’ora di ascoltare le sue lezioni in aula!